L'oratorio e le sue stampelle

Quando diciamo o sentiamo la parola “Oratorio” la nostra mente corre subito ad un cortile pieno zeppo di ragazzi che si divertono sotto 1'occhio vigile di un assistente, ovvero si immagina quel complesso di attività ricreative o sportive che servono a distrarre i giovani dai pericoli di questo mondo. Ben pochi credo, hanno un giusto concetto dell'Oratorio. Ora che siamo all'inizio del nuovo anno oratoriano, sta bene precisare l'essenza di " questa porzione eletta" della Parrocchia.

Innanzitutto diciamo quello che l'Oratorio non è o non dovrebbe esclusivamente essere.

L'ORATORIO NON E' IL CINEMA

Non so come la penserebbero S. Filippo Neri o San Giovanni Bosco in merito a questo benedetto cinema (o maledetto) cinema se dovessero ritornare in vita.

E' un'attività quanto mai impegnativa, e nello stesso tempo di scarsissimo rendimento morale (per non dire passivo). Certo tutti converrete nel dire che un giovane, fino a tanto che viene solo al cinema, non è dell'Oratorio.

L'ORATORIO NON E' SOLO SPORT

E' un altro errore che alcuni possono avere assor bito dalla mentalità del tempo; tanti credono che un campo normale di foot-ball ed un bel salone costituiscano il nocciolo dell'Oratorio: ciò è falso perchè non è esclusivamente con lo sport che si educa la gioventù sia esso pallone, ciclismo, passeggiate o qualsiasi altra cosa.

L'ORATORIO NON E' SOLO TEATRO, MUSICA, CANTO

Tutte belle cose, anzi ottime, sotto ogni aspetto migliori dello sport, ma se non ci fermassimo solo a queste attività pregiudicheremmo quello che è il fine principale dell'Oratorio.

L'ORATORIO NON E' SOLO " ESSERE AMICO DEI PRETI”

E' l'opinione di alcuni che si, credono di essere seguaci del Cristo perchè salutano, parlano, vogliono bene al Sacerdote.

Errore anche questo. La vita oratoriana non consiste nei " lieti ed ameni conversari " nelle belle risate o scampagnate che si possono fare con i giovani sacerdoti.

ECCO IL VERO FINE DELL'ORATORIO

Ma allora in che cosa consiste l'Oratorio? Forse in un convento di Frati Minori? Forse in una congregazione, o cenacolo a scopo pio? No!

L'Oratorio abbraccia una multiforme attività ma il fine è unico ed esclusivo ed è quello di portare i ragazzi ed i giovani alla conoscenza ed all'amore verso Gesù Cristo, per cui le attività precipue sono quelle che tendono più direttamente a questo scopo: quindi dev'essere data grande importanza alla istruzione religiosa, ai catechismi, alle conferenze, alla vita di pietà, all'Azione Cattolica e tutto deve tendere a queste cose salutari.

Tutto ciò che è fuori di questo fine morale religioso ha ufficio di “stampella”.

Cinema, teatro, sport, giuochi, canto, musica, sono stampelle, se vogliamo necessarie, ma solo e sempre stampelle. Un giovane può essere un ottimo elemento nella banda dell'Oratorio, ma se non cerca di vivere in grazia di Dio sarà sì un buon musico, ma non un bravo giovane dell'Oratorio.

Un giovane può essere un valente sportivo ma se non battaglia per lo spirito, sarà bravo sportivo ma non un bravo giovane dell'Oratorio.

Un giovane può essere un buon giocatore di calcio ma se non prende a pedate i propri vizi per eliminarli dalla sua anima sarà un ottimo calciatore ma non un bravo giovane dell'Oratorio.

Un giovane può essere elegante, civile, educato, ma se non ha un buon corredo di virtù sarà si un buon cittadino ma non un bravo giovane dell'Oratorio.

«E' un errore del nostro tempo — diceva un saggio Vescovo che negli Oratori si dia più importanza alle attività secondarie che non all'ossatura intrinseca; troppi soldi si spendono per i locali di divertimento e nessun soldo si spende per la diffusione della buona stampa e dell'istruzione religiosa, e per la solennità delle funzioni liturgiche».

Si, troppe “stampelle” abbiamo in seno ai nostri giovani, anche di Azione Cattolica: l'Oratorio deve poggiare su solide colonne: istruzione religiosa, vita di pietà e tutta l'attività esterna deve portare a questo scopo, altrimenti fallisce il suo intento.

Ho voluto richiamare queste semplicissime idee, nell'intento di chiarificare il vero fine che ha l'Oratorio, perchè non abbiamo a perderci nel seguire con troppo calore quello che e solo un mezzo e non il fine della nostra istituzione.

Genitori fate in modo che i vostri ragazzi ed i vostri giovani frequentino l'Oratorio specialmente nei giorni di domenica.

Bollettino: ottobre 1951 D. Carlo Ghitti (Articolo ancora ripreso nell'ottobre 1958)